Bagni di Pisa, il secondo giorno inizia con una veloce colazione: oggi avrò una lezione di acquagym nella piscina termale. Sono rallentata perché ho un ginocchio che mi da problemi da qualche tempo, infatti non sono ancora riuscita a riprendere la mia palestra che, per altro, mi manca tanto. Vado in acqua un po’ timorosa, ma sbaglio: caldissima e avvolgente, il corpo sembra molto più leggero e la lezione scorre bene, l‘istruttrice è bravissima e, a parte un poco di indolenzimento che avrò il giorno dopo, incredibilmente il dolore si è affievolito molto. Dopo è il momento del vero relax: fuori fa freddo, ma ne approfitto ugualmente e vado su in terrazza, tra i tetti e le cime delle piante, tra la montagna che abbraccia tutta questa verde zona. Prendo fiato, l’aria è pungente ed entro nella piscina – naturalmente anch’essa termale – che con una temperatura di 37 gradi circa mi abbraccia con dolcezza. È più facile così lasciare andare le sensazioni alla positività, diventa più semplice ascoltare il corpo e assecondarlo, sentire il cuore battere, vedere ad occhi chiusi. Immaginare. Anche il fatto stesso di essere qui, accarezzata da questa acqua che mi piace definire magica, è frutto in qualche modo di ciò che ho voluto visualizzare mentalmente nei tempi scorsi. Oggi è tempo di pensare a me, tutto lo staff di Bagni di Pisa mi tratta come una regina ed io si, stavolta lo lascio fare.
Bagni di Pisa. C’era una volta una dimora sontuosa, una residenza costruita – nel 1743 – per il benessere del Granduca di Toscana, Francesco Stefano di Lorena. C’era una volta una collina magica dove tra uliveti e una manciata di casette si poteva scorgere la torre pendente di Pisa, in lontananza ma così vicina che sembrava di toccarla con un dito, disegnando il cielo. C’era poi acqua termale calda, una sorgente preziosa di benessere e di salute che ha incantato nei secoli a seguire un parterre di celebrità d’epoca: re, regine, artisti e viaggiatori dell’anima, sempre alla ricerca del bello e del benessere, una ricerca che si va perpetrando ancora adesso e continuerà nei tempi a venire.
“Savona a memoria. Guida per il viaggiatore curioso” è un libro meraviglioso appena uscito in libreria e sui canali di vendita online. È un libro meraviglioso perché ci sono le fotografie del mio amore, Franco Olivetti, e perché ci sono le parole ironiche e incantatrici di Ferdinando Molteni.
Un lungo weekend in Sardegna, adesso, quando settembre diventa la lunga estate, quella più dolce, quella del sole più cauto e dell’aria più fresca. Adesso, quando la folla si è dispersa tra la routine della vita quotidiana abbandonando le spiagge che ritornano pura magia.
Hotel Cipriani
Una fuga veneziana al Belmond Hotel Cipriani, il rifugio per eccellenza tra la magia di Venezia, la sua bellezza e l’acqua che ti circonda, sussurrando una melodia costante e quasi ipnotica.