EDITORIALE MARZO 2019 – DELL’INSONNIA
Scrivo queste righe mentre ho gli occhi pieni di lacrime in una notte in cui non riesco a dormire ne a trovare pace. Poi ci saranno gli articoli leggeri e frivoli, ma gli editoriali no, questi sono semplici spaccati di vita dove scopro qualche parte di me, in genere le più fragili.
Sotto il cielo di San Francisco, Stuart Harrison
Ci sono alcuni romanzi che hanno la capacità di mantenere intatto il loro fascino e si rileggono volentieri anche a distanza di molto tempo perché coinvolgono emotivamente il lettore fin dalla prima pagina. Sotto il cielo di San Francisco di Stuart Harrison è certamente uno di questi romanzi e riesce magicamente a far immedesimare il lettore nel ruolo del protagonista trascinandolo dentro la sua vita tanto ambiziosa quanto spregiudicata.
Contrariamente alla maggior parte dei romanzi la storia viene narrata in prima persona utilizzando un ritmo narrativo vertiginoso che conquista e mantiene sempre alta la tensione. Il lettore si trova rapidamente catapultato dentro il racconto e vive sulla propria pelle ogni sofferta decisione del giovane e ambizioso protagonista che è disposto a tutto pur di raggiungere il successo con la sua promettente agenzia pubblicitaria. Nik infatti sembra animato da un’energia inesauribile e il suo desiderio più grande è sempre stato quello di poter cancellare con il suo successo il doloroso ricordo del fallimento di suo padre che ne ha causato il suicidio. A soli 30 anni ha già raggiunto una posizione economica invidiabile e potrebbe accontentarsi di tutto ciò che è riuscito a realizzare a San Francisco partendo da zero. Ha una bella casa ed una moglie stupenda che è innamorata di lui e vorrebbe solo un figlio ed una vita tranquilla per essere felice eppure per lui non è mai il momento giusto perché la concorrenza è serrata, le banche gli hanno messo il fiato sul collo e deve concentrare ogni sua energia sul lavoro perché è convinto che il successo sia a portata di mano.
Quando finalmente si presenta la grande occasione non può certo tirarsi indietro ed è qui che la sua vita comincia a complicarsi pericolosamente perché l’imprevisto è dietro l’angolo e qualcosa inevitabilmente comincia ad andare storto. Gli eventi lo travolgono e quando si ritrova in un mare di guai ormai è troppo tardi per tirarsi indietro. Nonostante il parere contrario del suo socio decide di giocarsi tutto come in una partita di poker quando la posta si alza vertiginosamente. In un crescendo vorticoso di colpi di scena la sua vita si ritroverà pericolosamente in bilico tra il successo e il fallimento mettendo a rischio non solo il suo matrimonio ma la sua vita stessa.
Dietro questo emozionante romanzo si riesce ad intuire una specie di messaggio di fondo che l’autore cerca di far trasparire velatamente. Una chiave di lettura diversa, una specie di metafora, un modo per far comprendere le conseguenze della ricerca ossessiva del successo a discapito dei valori umani e dei legami sentimentali più importanti. L’amore e il successo spesso appaiono inconciliabili ma le scelte sbagliate causano sempre dolorosi rimpianti. Un romanzo piacevole e con un finale amaro che costringe a riflettere.
Guido Travan
Guido Travan è l’autore di un grande successo editoriale, Il Giorno della verità
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La pelle in inverno: curiamola!
La cura della nostra pelle non ha stagione: certamente d’estate la vita all’aria aperta e l’esposizione al sole e alla salsedine ci costringono ad una massima attenzione per la salute della nostra cute, ma anche d’inverno ha bisogno di essere protetta, in questo caso dal freddo.
Karl è morto, viva Karl per sempre.
Che io debba scrivere due righe sulla scomparsa di una delle persone più geniali vissuta a cavallo dei due ultimi secoli mi pare quasi grottesco giacché sono stati scritti fiumi di comunicati, articoli e post ovunque. Trovo però ancora più grottesco non scriverne nulla, visto che appunto stiamo parlando di un genio assoluto.
Sono Regina, non Principessa – By Athena Gioielli
Mentre la nuova Collezione di Athena Gioielli, #AthenaShine, sta letteralmente rubando la scena con i meravigliosi nuovi gioielli, io mi fermo un passo indietro.
Sono sempre stata un passo indietro, che a sgomitare in avanti spesso si diventa grotteschi. Mi è sempre piaciuto rimanere un passo indietro ad osservare, guardare, ascoltare e prendere consapevolezze. Restare un passo indietro è chic, un po’ come restare in silenzio quando si conviene.