Orgogliosa e contenta di essere stata invitata a scoprire questa compagnia di danza fino ad oggi a me sconosciuta! Sofia City Ballet è la prima compagnia privata bulgara di balletto classico, creata nel 2009 con l’idea di unire i migliori ballerini bulgari in una nuova compagnia di danza creativa, e per fornire opportunità di rendimento ai giovani e talentuosi ballerini di formazione classica. La storia del balletto bulgaro sintetizza nelle sue ricerche la scuola classica russa e la libera ed espressiva danza tedesca. I solisti della Compagnia provengono da Rousse State Ballet, National Opera e Ballet di Bucarest, National Opera e Ballet di Sofia, Macedonian National Balle e sono Alexander Stoyanov e Katerina Kuhar (Primi ballerini del Balletto Nazionale di Ucraina). Sin dalla sua istituzione la compagnia presenta i balletti classici per eccellenza ed a Roma sono stati ospiti una settimana al teatro Brancaccio presentando il trittico con musiche di Čajkovskij, Schiaccianoci, Il lago dei cigni e La bella addormentata nel bosco.
Le prime due serate hanno visto protagonista “Schiaccianoci”, la fiaba di Natale dove amore, sogno e fantasia la fanno da padrone.
Le scenografie incantate rendono partecipe lo spettatore della stessa fiaba di Hoffmann. Per le sue caratteristiche di favola a lieto fine e per la vicenda pervasa da un’ atmosfera fatata di festa, ” Schiaccianoci” è diventato un balletto che ammalia grandi e piccini dove vediamo in scena soldatini, fiocchi di neve, fiori che danzano, topi cattivi, prodigi, principe azzurro e fatina! Il tutto si conclude con lo spettacolare valzer dei fiori dopo il quale Clara, la protagonista della fiaba, si ritroverà nella sua poltrona con il suo schiaccianoci in grembo, felice di questo bel sogno di Natale.
Sofia City Ballet ha perfettamente interpretato la storia ed il corpo di ballo, anche se con qualche imperfezione tecnica, è riuscito a coinvolgere lo spettatore. I due protagonisti Alexander e Caterina si sono perfettamente calati nei due ruoli principali soprattutto per l’interpretazione e la pulizia dei movimenti.
Le altre due serate sono proseguite con la rappresentazione de “Il lago dei cigni”, favola completamente diversa divisa in quattro atti.
Primo atto:
Il principe Siegfried balla alla sua festa di compleanno. La regina lo esorta a trovare una sposa tra le fanciulle invitate alla festa e così incominciano i vari balli con le ragazze.
Secondo atto:
Entra in scena Odette, la fanciulla che solo di notte assume la sua forma umana, mentre di giorno si trasforma in cigno e qui la vediamo ballare insieme agli altri cigni.
Terzo atto
Al castello del principe si svolgono diversi balli tra il giovane e le fanciulle pretendenti. Infine vi è un ballo tra il Siegfried e Odile, figlia del mago Rothbart, autore della maledizione di Odette. Odile, grazie al padre, ha assunto l’aspetto di Odette ma si riconosce grazie al costume di colore nero. Siegfried si innamora di Odile credendola Odette e la sceglie come sposa. Così inizia l’esibizione trionfale del mago Rothbart, accompagnata da un drastico abbassamento di luci e comparsa di fumo. Il principe capisce l’inganno e parte alla ricerca di Odette.
Quarto atto
Il principe trova Odette e chiede perdono. Infine si svolge lo scontro cruciale tra Siegfried e il mago Rothbart da cui ne esce vincitore il giovane. Sconfitto il mago, il sortilegio di Odette viene sciolto.
Per rappresentare questo balletto ci vuole grande tecnica: i protagonisti ed il Corpo di ballo sono stati all’ altezza della situazione senza mai strafare, anzi, molto puliti nei movimenti.
Le ultime due repliche invece hanno rappresentato “La bella addormentata nel bosco” la fiaba che tutti conosciamo. Leggerissimi ed agili, i ballerini trascinano inizialmente gli spettatori indietro nel tempo, creando la giusta atmosfera “da favola”. Ecco la principessa Aurora che, a causa della maledizione di una strega, nel giorno del suo sedicesimo compleanno viene punta da un fuso e cade in un sonno eterno. Soltanto il vero amore espresso dal bacio di un principe azzurro potrà svegliarla e riportare tutto all’armonia iniziale.
Anche qui scenografie molto belle, corpo di ballo molto affiatato anche se con qualche imperfezione, protagonisti sempre ben calati nei ruoli con pulizia dei movimenti e tecnica quasi perfetta nei giri e nei salti. Onore a questa compagnia di danza creata per dare spazio a tanti giovani talenti.
Gilda Laudisa
Roma, Teatro Brancaccio
Photo courtesy: Press Office Teatro Brancaccio