INTERVIEWS

Intervistare Chef Stefano Marzetti è un’esperienza indimenticabile per una serie di cose. Innanzi tutto riceve in uno dei luoghi più scenografici di Roma, la terrazza dell’Hotel Splendide Royal che vanta uno dei panorami più mozzafiato della Città Eterna. Poi lui, gli occhi che brillano di ricordi e progetti, le risate, la sensazione di stare facendo due chiacchiere con un amico di vecchia data. La tarda primavera romana, il profumo dei gelsomini ed il tè delle cinque sono comparse piacevolissime delle due ore fitte di parole.

Chef Marzetti è a capo del Ristorante Mirabelle, una vera e propria istituzione a Roma, un luogo che sorprende per la raffinatezza e l’eleganza, per il menù sontuoso ma mai eccessivo di fronzoli, per i larghi sorrisi del personale di sala, per i tavoli che sembrano sospesi nel vuoto, tra gli alberi dell’Ambasciata di Francia e il cielo blu. Una location ambita dal jet set internazionale, ma anche dai romani che sono i primi a ritornare spesso: per una cena al Mirabelle è consigliata una prenotazione con largo anticipo.

Davide Bisetto

Oro Restaurant è meta ambita per i veri appassionati di alta cucina. La sua storia parte dall’icona leggendaria dell’Hotel Cipriani – da qualche anno Belmond Hotel Cipriani – da una ristrutturazione recente e da uno chef stellato e creativo, Davide Bisetto.

Oro è un progetto a se stante dove si è riusciti a cambiare lo stile di quello che era il Cipriani un tempo, senza tradirne lo spirito e conservando la tradizione della qualità eccellente che ha sempre contraddistinto il ristorante di riferimento veneziano. Grazie ad una vera archistar quale Adam D. Tihany, Oro si conferma uno dei più raffinati e sontuosi ristoranti del panorama europeo. Il salto, la marcia in più degli ultimi due anni è stato il premere sull’acceleratore della qualità.

Marina di Guardo

Partiamo dal presupposto che Marina di Guardo è una mia amica. Una di quelle persone che ci sono sempre, che fanno parte della mia vita, che mi regalano affetto incondizionato. Tutto inizia con Chiara (Ferragni) a cui mi lega un’altra splendida amicizia da anni ormai, un’amicizia che precede di molto la sua fama planetaria e pertanto, quindi, un’amicizia autentica e disinteressata. Grazie a Chiara conosco Marina e da quel momento, per noi due, è amore a prima vista.  È feeling, condivisione, confidenza ma soprattutto affetto incredibile. Sono telefonate al mattino presto, messaggi a intermittenza e quel sentirsi vicine che così facile non è, anche se la lontananza e i tanti impegni ci tengono separate. La presentazione a Roma del suo libro Non mi spezzi le ali ho avuto il privilegio di curarla e moderarla io, la cena intima in quattro con il suo compagno (adorabile) ed il mio Franco sulla terrazza romana di Flavio al Velavevodetto resterà per sempre nel mio cuore. 

FRANCO DE VITA

Quando ho concordato l’intervista con il Maestro Franco De Vita, ero felice ed al tempo stesso timorosa. Felice perché avrei parlato di danza, arte e musica che hanno fatto parte – e in fondo ne faranno sempre – della mia vita in maniera molto significativa, timorosa perché quando sai che ti troverai a parlare con colui che è una vera e propria istituzione nel panorama della danza mondiale, il Direttore uscente del JKO School dell’ American Ballet Theatre, beh, una sorta di timore reverenziale risulta spontaneo. Nulla di più errato: Franco De Vita è una persona che riesce ad esprimere dolcezza e amore nonostante l’autorevolezza che emana il suo portamento. Ho amato molto ascoltare il racconto di momenti salienti della sua incredibile vita che lo ha portato ad esibirsi in tutto il mondo, nei più prestigiosi teatri, e a divenire l’artefice insieme a Raymond Lukens di un metodo di insegnamento che ha riscontrato un successo planetario. Ma andiamo per ordine.

Loredana Riggi è una piemontese doc, proprio come me. Quando L’Oréal Professionel, con cui collaboro da due anni ormai, mi ha affidato nelle sue mani per un anno all’insegna dei trattamenti Shu Uemura, ne sono stata davvero felice. Ho conosciuto Loredana nel 2007 quando, approdata a Roma, cercavo una buona parrucchiera. Poi le strade si sono separate per via dei miei continui spostamenti, ma il destino ha deciso di riunirci. Quando si dice il karma.

Ho deciso di fare due chiacchiere con lei e regalarvi il racconto della sua vita. Stiamo parlando di una delle migliori coiffeur della scuderia L’Oréal Professionel e di colei che ha inaugurato il primo concept monomarca Kérastase in Italia.

Loredana decide da piccolissima, dopo una recita all’asilo, che il suo destino sarà quello di fare la parrucchiera. C’è chi gioca con le bambole e chi ci gioca pettinandole, questo è il suo caso. Una passione che aumenta con il tempo e le fa decidere, dopo la scuola dell’obbligo, di andare subito a lavorare per imparare il mestiere. Loredana non si fa mancare la gavetta, quella vera e quella che ti forma plasmandoti, facendoti sudare le sette camicie, facendoti dimenticare orari e pause. Il sacrificio, insomma. La gavetta che, chissà come mai, è sempre la parte fondamentale che forma un vero professionista e che non manca mai nei curriculum dei grandi. Grazie alla sua bravura e caparbietà Loredana approda prima da Scolaro, nome importante per le signore della Torino bene, e poi dai Fratelli Volpe dove può dedicarsi alle chiome di vip, calciatori e celebrità.

Nel frattempo inizia un’epoca storica per i saloni di coiffeur in Italia. Arriva Jean Louis David con tutte le sue novità, i negozi in franchising, i prodotti ed un metodo tutto nuovo di accogliere le clienti e trattarle. È una piccola grande rivoluzione e Loredana naturalmente ne cavalca l’onda, iniziando a lavorare per il gruppo. Saranno sei anni intensi e colmi di passione e progetti. Loredana li porta nel cuore con gratitudine poiché sono anni in cui impara moltissimo. Imparare è una parola che lei dice molto spesso ed è una bella sensazione vedere una grande professionista che ha nell’animo l’umiltà di non sentirsi mai arrivata. La stessa umiltà e voglia di andare avanti la portano, dopo il periodo David, a fare le valigie e sbarcare nella Grande Mela con il grande desiderio di un anno americano. Accontentata, Loredana lavora in un prestigioso salone di Manhattan e si occupa delle celebri teste di Sophia Loren, Al Pacino, Anna Strasberg e altri nomi stellati del firmamento celebrities.

Jean Louis David insiste e bussa alla sua porta chiamandola a fare la formatrice, un passo troppo importante per negarsi. Il rientro, il colloquio a Parigi e il ritrovarsi in giro per l’Italia in questa nuova veste sono un tutt’uno: da qui iniziano altri sei anni intensi. Il giro di boa arriva con il desiderio di una salone personale e la scelta cade su Roma, la città che a 17 anni le era rimasta nel cuore dopo un colloquio andato bene, ma la consapevolezza che era troppo presto andar così lontano da casa.

Roma dunque diventa realtà insieme a tre saloni JLD aperti, una clientela nuova e fidelizzata e l’immancabile appoggio e apporto di Ivan, fratello amatissimo e partner in crime di questa avventura. Gli anni con base nell’iconica e poetica Campo De Fiori sono la svolta definitiva: Loredana decide di staccarsi dal marchio e di diventare lei, solo lei e la sua esperienza. Da qui riparte tutta una serie di novità: arriva Kérastase e Loredana ne diventa il primo concept in Italia, nasce Riggi Haircouture, nuova identità del salone che si trasferisce in Corso Rinascimento. Si aggiunge la gamma luxury di Oréal Professionel, Shu Uemura che sceglie proprio Riggi per avere un corner esclusivo e dedicato. Si avverano i desideri di una vita di lavoro e di grande passione e sacrificio. Quando le chiedo se ha rimpianti, se quando guarda indietro cambierebbe qualcosa, Loredana mi da la risposta che sogno di potere dire anche io un domani: nessun rimpianto, rifarei tutto dalla prima cosa all’ultima. Questa, signori, è la vera vittoria, è l’essere arrivati dove i sogni hanno condotto.

Riggi Haircouture – Corso del Rinascimento, 2 – Roma  – telefono 06.68136672