Buona Rentrée!
Ogni anno, puntuale come un orologio svizzero, arriva l’articolo, il post o la newsletter che decretano che il primo settembre è come Capodanno. Ma in fondo, la domanda è: perché?
Ormai ci sentiamo in dovere di fare il primo settembre buoni propostiti, liste di qualsiasi cosa, pianificazioni di ogni inizio possibile – corsi in palestra, di nuoto, di cucina, di scrittura creativa, di uncinetto e di decorazione di palline di Natale, per dire – senza soffermarci su un semplice fatto. Che, a mio avviso, dovremmo cercare di non trovare periodi o date che ci servano come scusa per procrastinare.
Sia ben chiaro, la fine di ogni stagione e l’inizio della successiva stimolano nella sottoscritta un senso di gioia e di voglia di fare, figuriamoci settembre che prelude alla mia stagione preferita in assoluto, l’autunno. Ma quello che ho appurato negli anni è che di ogni lista e proposito fatto con tanta dovizia, ne avrò portato a termine si e no un quinto.
Trovo altresì quasi fastidiosa tutta questa sfilza di scritti in ogni dove che recitano il verbo su cosa fare o non fare: ma non è più costruttivo imparare che in qualsiasi momento dell’anno si può iniziare a fare qualcosa, soprattutto qualcosa che ci faccia bene, che ci faccia stare meglio, che ci porti una ventata di novità quando ne abbiamo davvero bisogno?
Settembre è un mese magnifico. Facciamo che sia un mese in cui magari tiriamo le somme su quanto di buono abbiamo iniziato e portato a termine durante il nostro anno, o su quanto stiamo facendo per noi. Che sia un corso di pavlove o un corso di pilates, che sia lo studio dell’aramaico o la sistemazione della cabina armadio. Sia ben chiaro, tirare giù un elenco di cose da fare molto spesso è terapeutico, aiuta a fare ordine mentale e da – perlomeno a me –
Non aspettiamo che sia il primo settembre o il primo gennaio. Facciamo quando ne sentiamo il bisogno o semplicemente il piacere, perché il nostro capodanno sia in qualsiasi momento dell’anno.
Buona rentrée a tutti voi.