Tradizione Futura, tra arte e amore
Quando l’arte e la tradizione si sposano con l’amore per la propria terra e il senso di appartenenza, nascono sempre progetti magnifici.
Fondazione Fashion Research Italy presenta presso la propria sede di Bologna una mostra unica che sarà fruibile sino al 2 luglio, “Tradizione futura. La stampa romagnola tra arte e mestiere”
La stampa tessile romagnola è una vera e propria eccellenza del Made in Italy, non raccontata come si conviene a un vero tesoro dall’immenso patrimonio artistico. Tramandata nei secoli e nata per riprodurre gli ornamenti dei tessili più raffinati, questa tecnica è presente in molte civiltà in tutto il mondo, a partire dagli Egizi e in Italia vede la sua massima espressione in Romagna.
Marchi di moda prestigiosi come La Perla, Fendi e Margherita Maccapani Missoni per ACP – Palazzo Franchetti la veicolano nel mondo della moda e la stampa a ruggine come viene anche chiamata diventa parte pulsante di una produzione culturale e artistica del Made in Italy.
La mostra, unica nel suo genere, comprende una vasta raccolta di manufatti, tessili e strumenti di lavoro, oltre a una sezione dedicata al progetto “Foulard d’artista” che coinvolge otto stamperie: parte dell’Associazione Stampatori Tele Romagnole hanno decorato altrettanti foulard con la tecnica della stampa a ruggine. I tamponi in legno di pero necessari a imprimere i decori colorati sul tessuto sono stati intagliati espressamente per questo progetto con motivi selezionati tra gli oltre 30.000 disegni dell’archivio tessile di Fondazione FRI.
La Fondazione Fashion Research Italia è una organizzazione no-profit nata a Bologna nel 2015 per volontà dell’imprenditore Alberto Masotti, già presidente del gruppo di intimo e beachwear di lusso La Perla, che respira l’arte del tessile sin da bambino:
Mia nonna Adalgisa era un’artigiana: cuciva corredi per i matrimoni delle famiglie
del quartiere. Mia madre Ada, quando era bambina, giocava con i ritagli delle
stoffe di quelle preziose confezioni. A 14 anni è andata a lavorare come apprendista
presso un’azienda di biancheria di Bologna: la società Draghetti.
Ha imparato tanto perché amava il suo lavoro e questa passione l’ha mantenuta per
tutta la vita.
Nel 1945 ha ripreso il suo mestiere di artigiana, prima da sola e poi con una
lavorante, iniziando a proporre le sue creazioni a pochi negozi e in breve tempo
anche alle molte signore che cercavano biancheria intima “su misura”.
Era l’inizio della storia de La Perla che è diventata un marchio mondiale quando
Olga Cantelli – la mia carissima moglie – si è affiancata ad Ada assumendo funzioni
creative e realizzando collezioni bellissime di corsetteria e costumi da bagno.
Io nei primi anni ho fatto il fattorino (il mio incarico era quello di fare i pacchi)
e ho studiato medicina. Mi sono laureato e ho scelto di entrare a tempo pieno in
azienda, occupandomi di marketing. Il lavoro continuo ed appassionato mi ha
premiato e sono diventato Presidente de La Perla.
È cominciato così un percorso imprenditoriale di oltre cinquanta anni.
Nell’archivio della Fondazione ci sono vere e proprie opere d’arte di grande valore: disegni antichi e moderni su carta e tessuto, più di 5.000 volumi d’ispirazione che sono stati catalogati e digitalizzati pronti per potere essere consultati, una sezione di oltre 2.000 campioni di tessili, accessori e packaging sostenibili.
FFRI in numeri:
18.000 Disegni su carta
12.000 Disegni su tessuto
5.000 Disegni antichi
51 Macroaree tematiche
80 Studi di Textile Design
+30 Tecniche di stampa
5.000 Volumi
28 Aree tematiche
73 Libri fotografici dedicati al tessile
45 Quaderni tendenze
30 Collane dedicate alla grafica
+500 Rari e antichi
Fondazione Fashion Research Italy contribuirà alla raccolta fondi avviata dalla Regione Emilia Romagna per aiutare la popolazione colpita dall’alluvione causata dalla recente ondata di maltempo devolvendo parte del ricavato della mostra ‘Tradizione Futura. La stampa romagnola tra arte e mestiere”
“Quando ho pensato a Tradizione Futura” racconta Alberto Masotti, Presidente di F.FRI la catastrofe di questi giorni non era neanche immaginabile. Tutto è nato tempo fa dal ricordo della collaborazione con un artigiano che portavo nel cuore dai tempi di La Perla. Si trovava proprio nei territori oggi devastati dall’alluvione, dove ho riscoperto quell’impegno e quell’entusiasmo tipici dei romagnoli, persone autentiche e solidali. Ho pensato alla loro resilienza come ad un esempio produttivo d’eccellenza, che esalta l’umanesimo artigianale. Una posizione che la mia Fondazione sostiene da anni e che questa mostra mira a diffondere, soprattutto tra i giovani, ai quali è importante far conoscere l’arte del fare e la dignità di questo mestiere antico, ma ormai raro”.
La mostra è visitabile nella sede della FFRI in Via del Fonditore 12 a Bologna, sino al 2 luglio.
Photo courtesy FFRI