Elisabetta Armellin è la founder di V73, brand italiano di borse che in 10 anni, tanti sono quelli in cui l’attività è nata e decollata, ha raggiunto una posizione identitaria e di rilievo nel panorama del Made in Italy.
Questa intervista è dedicata a lei, a ciò che ha fatto per essere riuscita a creare un sogno, a un traguardo lavorativo e personale che non può che non essere una ri-partenza verso nuovi orizzonti.
10 anni, un grande traguardo. Cosa mi racconti?
Sono stati 10 anni impegnativi, a volte molto belli, a volte tristi e costellati di non piacevoli imprevisti. Ho capito sulla mia pelle che i momenti brutti ti insegnano ad essere più forte e ad apprezzare di più la vita, l’importante è credere fortemente in quello che fai e non perdere mai di vista la luce del faro che ti fa ritrovare la rotta anche quando è buio.
Avresti mai pensato, mentre disegnavi la tua prima borsa, di arrivare così lontano?
Assolutamente no perché la prima borsa l’ho progettata non pensando al Business, ma pensando solo ad una cosa che mi piaceva: forse è stato questo il segreto del successo!
Come avviene il processo creativo, da cosa ti lasci ispirare?
La mia grande fortuna è viaggiare molto, sono una curiosa e questo mi porta a vedere e studiare anche cose diverse tra di loro, non mi soffermo ad osservare ma vado più in profondità. La creatività non ha una schema preciso, viene fuori in un istante quando meno te lo aspetti perché è il risultato del vissuto e della sensibilità di ogni persona.
Esiste un modello al quale sei più affezionata?
Sono tutte “le mie bambine”, ma credo che la prima borsa, la Classic Bag sia un amore senza tempo e senza confini perché è stata fatta d’istinto e con grande passione.
Un modello che non andrà mai fuori produzione?
I am a responsible bag credo che sarà un modello continuativo per sempre. L’ho pensata durante il Covid, nel mezzo del lockdown, prodotta in materiale ecosostenibile rappresenta un nuovo modo di interpretare la moda. L’ecosostenibilità è una opportunità!
Il valore aggiunto del tuo lavoro?
Mi collego alla risposta precedente: avere la possibilità di urlare un messaggio che può fare del bene, investire su nuove tecnologie a impatto zero, guardare al futuro con responsabilità sono grandi valori che grazie alla moda possono essere condivisi.
Donna, mamma e imprenditrice: come riesci a fare quadrare il cerchio?
Non è sempre facile ma si può fare, essere mamma ti da la forza per affrontare tanti problemi. Condivido con mio figlio Giacomo i miei successi e lo stimolo a fare della sua vita quello che lo rende felice perché per me è stato così. La citazione che mi si addice è proprio Scegli il lavoro che ami e non lavorerai neppure un giorno in tutta la tua vita!
Un progetto che non hai ancora realizzato?
Mi piacerebbe fare un progetto per l’arredamento casa, amo il design!
La cosa che ti fa sentire più realizzata e fiera?
Che mi sento libera: libera di pensiero, libera economicamente e libera di realizzarmi come meglio credo. Tutto questo non ha prezzo.
Cosa ci dobbiamo aspettare da Elisabetta nei prossimi 10 anni?
Molte cose, molti progetti, nuove aperture di negozi monomarca e una distribuzione internazionale. Inoltre in casa V73 non ci saranno solo borse ma altre categorie merceologiche… per ora non posso ancora dire niente, però sono già emozionata!