Silvia Berri, l’entusiasmo e la classe.
Silvia Berri è un bel regalo che il lockdown mi ha portato. La seguivo già sul suo profilo Instagram dove si diverte a raccontare le sue giornate e sfoggia look ispiranti e stilosi, ma in questi mesi di quarantena abbiamo fatto amicizia, ci siamo scambiate opinioni e storie di vita, abbiamo anche fatto dirette seguitissime che ci hanno divertite molto.
Silvia è una donna che trasforma ogni cosa in puro entusiasmo, che si appassiona, che racconta la sua vita con una semplicità disarmante e coinvolgente. Un carattere bellissimo e generoso, che si spende per gli altri senza risparmio e che ha fatto suo un mood per il quale anche io mi sto spendendo con gioia: il rispettare e il supportare il più possibile il nostro Made in Italy.
In questa quarantena ha intervistato e dato spazio a moltissime realtà, mi piace stavolta dare voce a lei, con tanta gioia e tanto affetto, perché a Silvia non si può che volere bene dal primo istante.
Silvia, una donna con una carriera importante: raccontaci cosa fai.
Lavoro nel settore della Comunicazione da oltre vent’anni: dal 1997 sono dirigente, Responsabile Comunicazione e Promozione al CEI – Comitato Elettrotecnico Italiano, un’associazione privata con riconoscimento di diritto pubblico da parte dello Stato italiano e dell’UE. Ci occupiamo in Italia di redigere e pubblicare le norme nel settore elettrotecnico, elettronico e delle telecomunicazioni, che sono necessarie per qualsiasi prodotto immesso sul mercato. Da responsabile della comunicazione e del marketing devo rendere divulgabili le norme e organizzare i convegni e gli eventi formativi in tutta Italia. Queste iniziative sono a partecipazione gratuita, in quanto la nostra “mission” è quella di diffondere la cultura il più possibile tra tutti gli operatori del settore.
Dal 2019 sono Treasurer and Organization Coordinator di EMC Europe 2020, il convegno internazionale sull’elettromagnetismo che stiamo attualmente organizzando in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma. L’attività internazionale è un altro aspetto importante del mio lavoro, perché le norme sono frutto di un lavoro di squadra tra tutti i Paesi: un principio democratico che guida il cambiamento. Oggi abbiamo di fronte a noi molte sfide, per esempio il cambiamento climatico, ed è necessario uno sforzo comune.
Il tuo ruolo di dirigente e la tua ascesa nella carriera: è stato difficile in quanto donna?
In un settore come quello in cui lavoro che è un mondo di uomini ammetto che è stata davvero dura, all’inizio ho dovuto lottare contro un mobbing continuo e a tratti demotivante. Ho trovato comunque la forza di andare avanti tanto che ho creato un settore che prima non c’era. Oggi ho accanto a me tanti collaboratori, per lo più giovani e donne a cui ho fatto da “chioccia” e le cose in questo settore ora sono un po’ cambiate. Ritengo che il talento di una persona non dipenda dal genere ma dalla sua storia personale e dalla sua capacità di adattarsi al contesto presente. Un aneddoto che mi piace raccontare, perché rappresenta la situazione difficile delle donne nel mondo del lavoro, è che quando ho iniziato trent’anni fa nell’area dirigenti non c’era nemmeno il bagno delle donne!
Hai un grande seguito su Instagram: come inizia la tua passione per questo social?
Ho iniziato a usare Instagram (la trovate come Silvia Berri) per seguire le mie figlie e ora questo canale è per me sia un piacere che un lavoro: amo la moda, che interpreto a modo mio, vestire abiti belli, comodi, eleganti per creare combinazioni uniche sempre nuove tra i capi, promuovendo attraverso Instagram il Made in Italy, la ricerca della qualità e dell’artigianato italiano. Il rapporto che si è creato con le mie followers mi porta ad amare ancora di più questo strumento, i commenti, le risposte mi appassionano tutti i giorni e tante volte riescono a motivarmi. Il contatto umano, se pur virtuale, è la cosa che mi appaga maggiormente, perché dietro uno schermo o una tastiera c’è sempre una persona vera. La cosa più bella, poi, è incontrarsi per strada, anche solo per un saluto, rendere ancora più reale il mondo che ho creato in rete.
Silvia Berri, manager e influencer, ma la Donna?
Sono entrambe passioni che riempiono la mia vita al cento per cento e a cui mi piace dedicarmi: non è un destreggiarsi ma una dedizione sincera, può essere stancante a volte ma più spesso mi dà molta energia. Ovviamente ho anche tempo per me, ma non vedo le cose come distaccate: la mia vita è fatta delle mie passioni, del mio lavoro, dei miei viaggi. I social sono una specie di diario di bordo.
C’è una parte di te che non vedremo mai raccontata sui social?
Ritengo che i social siano uno strumento per arrivare alle persone in maniera diretta, mettendo in luce la vera Silvia, senza maschere: quella che vedete in ogni post e storia sono io, con i miei pregi, difetti e passioni. Cerco di viverli in maniera molto trasparente e non avrebbe senso fare diversamente, per come sono fatta la sincerità e la semplicità sono aspetti imprescindibili, e chi mi segue mi apprezza per questo.
Hai due figlie stupende, due adolescenti. Il tuo rapporto con loro?
Le mie figlie ormai sono donne adulte, hanno la loro vita, amano la loro privacy e io la rispetto volentieri come loro rispettano la mia. Mi reputo comunque una madre molto presente che le supporta e le consiglia nelle loro scelte; penso che quello di madre sia un ruolo da non prendere alla leggera e da non confondere con quello dell’amica.
C’è un sogno che vorresti tirare fuori dal cassetto e ancora non hai fatto?
Ho avuto la fortuna di averne realizzati già tanti di sogni nella mia vita. Se guardo alle mie figlie, al mio lavoro, ai viaggi, alle sfide, alle amicizie incontrate nel mio percorso, sorrido pensando a quanta strada ho fatto. Ma mi ritengo una donna curiosa quindi guardo sempre al futuro con passione ed entusiasmo. Il prossimo sogno è dietro l’angolo, aspetta solo di essere incontrato.
Il tuo miglior pregio e il tuo peggior difetto?
Sono molto impaziente e questo è sia un pregio che un difetto: mi spinge a vivere con energia e senza guardarmi indietro, ma molto spesso significa anche andare troppo avanti senza rispettare i tempi degli altri.
Ami molto viaggiare: cosa ci puoi dire della Silvia con la valigia sempre pronta?
I viaggi sono un altro aspetto imprescindibile della mia vita, mi permettono di allargare i miei orizzonti, conoscere persone, culture, cibi e mode differenti, da cui cerco di trarre nuove ispirazioni, e riportare tutto a chi mi segue. In questo il mio spirito di giornalista mi aiuta sempre: amo portare alla luce anche le piccole storie, perché è dai piccoli esempi che nascono i grandi racconti.
Sei una giornalista, lavori per la Comunicazione e sei anche influencer: cosa vuol dire comunicare oggi?
Se pensiamo alla storia dell’uomo, la comunicazione è sempre stata fondamentale: le più grandi invenzioni hanno sempre riguardato il modo in cui gli uomini e le donne si sono messi in contatto, dal linguaggio, alla scrittura, alla tecnologia. Negli ultimi anni, poi, il mondo è cambiato radicalmente, e le tecnologie ci permettono oggi di venire in contatto molto più facilmente e velocemente, e questo riguarda tanto il lavoro quanto la vita privata. Per me la comunicazione è da sempre una vocazione; dalla passione per il giornalismo fino allo storytelling su Instagram: diffondere cultura, entusiasmo e storie è la parte che amo di più della mia vita.
Sei felice?
Sì, sono felice del percorso che ho fatto e della Silvia di oggi. Questo lo devo anche alle persone che mi circondano e mi amano. Senza l’affetto e la condivisione tutto questo non avrebbe lo stesso valore.
Photo Courtesy Silvia Berri