Serena Giglio, una carriera di Luce
Intervistare Serena Giglio era una cosa che volevo fare da molto tempo, in quanto la sua carriera è virtuosa e brillante: un Avvocato Cassazionista a soli 36 anni, un curriculum di grande spessore e un lavoro difficile e appassionante.
Serena è una donna speciale della mia vita, e non solo perché è il mio avvocato, quindi colei che mi protegge dalle avversità del mondo, ma anche una cara amica da parecchi anni.
La intervisto ora perché nulla accade per caso e la sua carriera in ascesa è costellata da una dinamica interiore che certamente rende tutto più vero, nel senso della concretezza di una realizzazione a 360 gradi. Quello che mi accomuna a lei è una visione particolare della vita, una modalità quantica e spirituale che rende le nostre chiacchierate lunghe interi pomeriggi.
Quello che vi racconto è una storia di successo e consapevolezza, prendetevi un po’ di tempo per leggerla.
Serena Giglio, la tua storia?
Sono napoletana, trasferita a Roma dai tempi dell’università per sfida e volontà di volere vivere lontana da casa e rendermi indipendente presto.
Ho una laurea in Giurisprudenza e ho fatto poi un Master in Diritto tributario che allora era una materia nuova, certamente una scommessa, ma che per attitudine mi incuriosiva: ho sempre avuto idee molto chiare su quello che volevo fare e sono sempre andata dritta a fare ciò che mi piace e che mi coinvolge. Il Diritto tributario era un salto nel vuoto, una opportunità presa per gioco e curiosità che alla fine si è rivelata vincente.
Successivamente arriva la seconda laurea, stavolta in Economia che completa perfettamente la mia formazione. Il mio desiderio è sempre stato quello di lavorare con le grandi aziende, aiutarle nel complesso lavoro di capire le problematiche e risolverle srotolando la matassa.
Il Diritto fa proprio parte della mia natura, il volere mettere ordine e giustizia nelle cose, non solo nella parte legale, ma anche nella vita, è una vera e propria attitudine!
L’evoluzione del tuo lavoro?
Certamente affrontare una materia nuova è stato avvincente, anche perché ho avuto la possibilità di lavorare sulle linee guida del diritto tributario, un lavoro fatto completamente dietro le quinte e studiando la legge. È stata una scuola importante che mi ha fatto capire perfettamente i meccanismi e mi ha dato gli strumenti per lavorare. Con Assonime (l’associazione fra le società italiane per azioni) infatti, redigevamo le circolari interpretative che fornivano le linee guida per la corretta applicazione della normativa fiscale .
Entro poi a lavorare nello studio di Giulio Tremonti mentre lui era ministro, e qui ho l’opportunità di lavorare con clienti importanti, alcune società le avevo già conosciute in Assonime, altri clienti sono stati nuove importanti realtà. Quella nello Studio Tremonti, dove sono stata quattro anni, è stata una palestra durissima, lavoravo sette giorni su sette, ho messo da parte la mia vita privata, ma l’urgenza prima era quella di realizzarmi sul lavoro imparando il più possibile e acquisendo esperienza.
Approdo poi allo Studio Tonucci dove lavoro nel dipartimento fiscale, un settore fortemente in ascesa. Grazie alla mole di lavoro in questo ambito si crea uno spin off dedicato che è lo Studio Alonzo Committeri & Partners, lo studio dove io mi trovo tuttora qui a Roma, ai Parioli, dove costituiamo un sottodipartimento contenzioso tributario del quale sono la coordinatrice.
Avvocato Cassazionista: in cosa consiste questo ruolo?
Il titolo di Cassazionista si acquisisce adesso con una scuola di due anni e poi un concorso (prima era un titolo acquisito per anzianità), io mi impegno e mi rimetto alla prova: a 36 anni lo divento! Grazie alla giovane età prendo una borsa di studio e comincio a fare quindi contenzioso di legittimità, completando quindi il mio percorso di formazione.
Il Cassazionista è colui che può patrocinare tutti i gradi di giudizio sino alla discussione con la Corte Suprema che chiude il giudizio.
In sostanza assisto il contribuente dalle aggressioni del fisco, da tutti i rapporti pre-contenziosi (e cioè i rapporti di confronto con Agenzia Entrate per tutela ) sino alla parte patologica, ossia il contenzioso dove bisogna difendere contribuente di fronte al giudice in primo, secondo grado e grado di cassazione.
Naturalmente faccio anche consulenza, nella fase preventiva che dovrebbe evitarci di arrivare alla fase patologica. La mia specialità però è la fase patologica: come ti raccontavo prima è nella mia natura umana mettere giustizia, rimettere ordine nelle cose!
Facciamo il punto della tua vita e carriera: sacrifici e soddisfazioni?
Il successo nella professione legale è fare quello che ti piace, farlo al meglio, offrire un servizio alla collettività e sviluppare bene il tuo talento nel lavoro: la conseguenza naturale è una buona remunerazione e una gratificazione umana e lavorativa.
A 40 anni mi sento realizzata, soprattutto per il fatto di potere offrire un buon servizio agli altri, di sapere che i clienti sono soddisfatti e si sentono tutelati e compresi, più leggeri, come se sentissero che la loro zavorra è condivisa, sapendo che chi li sta seguendo sa bene cosa deve fare per aiutarli: questo mi rende gratificata.
Una persona va capita su un profilo umano , porta una storia fiscale che si innesta in una storia umana, bisogna anche capire che cosa ha portato la difficoltà. Il fiscale non è propriamente una cosa matematica, ci sono anche connotazioni psicologiche e umane: il cliente è un individuo, una persona e l’empatia è molto importante.
Per quanto riguarda il sacrificio ti rispondo così: la parola sacrificio intesa sacrum facere, fare qualcosa di sacro, non è una parola brutta. Se lo intendiamo nel senso comune il sacrificio è uno sforzo, se lo intendiamo invece nel vero senso della parola è il darsi per una causa.
Nella mia natura non lo sento in negativo perché è gratificazione, è un darsi per aiutare.
I tuoi consigli per chi vuole fare questo lavoro?
Io adoro le persone più giovani, infatti ho la docenza nel Master di Diritto tributario della Luiss Business School di Roma. Faccio la parte pratica quindi l’approccio con il mondo reale.
I ragazzi mi chiedono tanti consigli e io dico che non è vero che il mondo della professione è finito, le crisi si ripercuotono in vari periodi della vita, si succedono ciclicamente, ma la fase di crisi per chi si vuole dare con entusiasmo è una opportunità che fa la differenza.
Ottenere realizzazione, gratificazioni e successo professionale e economico si può, c’è un posto per tutti e basta volerlo veramente. Mi piace sottolineare che il guadagno arriva se l’obiettivo è quello di offrire un servizio al prossimo nel migliore dei modi possibili.
Dico sempre: “Se volete arricchirvi senza un ideale questo non accadrà mai perché vi arrenderete alle prime difficoltà e mollerete il colpo. Il movente che vi porta al successo è l’ideale, la passione e voglia di fare che muovono l’elevazione di ciò che si fa, tutto il resto è solo fine a se stesso.”
Sentieri Preziosi di Serena Giglio, la tua parte creativa eccola qui.
I gioielli si innestano in un elemento che io adoro: la bellezza intesa come senso estetico, in natura tutto muove verso il bello. I gioielli sono una forza creativa proprio come mettere giustizia nelle cose porta bellezza, perché la giustizia muove bellezza dell’animo. Se metti tutto assieme ti rendi conto che queste due cose non sono poi così lontane concettualmente.
I miei nonni commerciavano pietre preziose e avevano una gioielleria, quindi anche questa è una tradizione di famiglia. Creo in una sorta di stato meditativo, stacco la parte logica disegnando i miei gioielli che poi verranno prodotti a Borgo Orefici a Napoli, Sentieri Preziosi è la mia linea che esisterà sempre assieme a me, i regali alle mie amiche sono i miei gioielli. Non ho collezioni particolari, creo in divenire senza avere costrizioni. Sono le mie idee che mi accompagnano.
La parte creativa e la parte istituzionale sono in equilibrio?
Certamente! A livello di tempo la parte creativa mi aiuta a decomprimere lo stress.
Il maschile e il femminile si completano in queste due passioni, giustizia e gioielli, la parte razionale e quella emotiva, è tutto un incastro.
Serena Giglio: cosa desideri e cosa ti aspetti dal tuo futuro?
La Serena di un tempo ti avrebbe risposto che desidera mille progetti! La Serena attuale ti dice che mi lascio andare nel flusso dell’incognita di quello che sarà, perché ciò che accade sarà funzionale al diventare la versione migliore di me stessa. Mi aspetto una crescita, gli obiettivi sono il frutto di una crescita.
Quanto ha influito la vita privata con quella professionale.
La vita privata e l’amore per me sono fondamentali. La mia vita privata è importantissima, non avrei raggiunto quello che ho e quello che sono se non avessi avuto l’amore appagante che è stato un grande supporto. La vita lavorativa non ha mai pregiudicato quella affettiva, una fiamma appagante si espande a tutto ciò che ti circonda, non fa sacrificare nulla.
Sei felice?
La felicità l’ho sempre inseguita sino a che non ho capito che è uno stato mentale che è dentro di me e quindi che l’ho avuta in dote sin dalla nascita .
Il mondo, infatti, è uno specchio della nostra interiorità: come dentro, così fuori!