Coronavirus, come gestire gli aspetti psicologici.
Mentre ognuno di noi cerca di vivere nel miglior modo possibile questa emergenza, cercare di affrontare al meglio gli aspetti psicologici di questa situazione è cosa buona e giusta.
Ne ho parlato con Sara Fiorenza, Psicologa e Psicoterapeuta. Sara di occupa di ben-essere unendo Psicologia, Arte e Medicina Integrata secondo un approccio che comprende mente-corpo.
Questo è un momento che nessuno di noi ha mai vissuto. Come affrontarlo?
Stiamo vivendo un momento di grande difficoltà. Stiamo accusando il colpo e facendo i conti con un nuovo stile di vita: bisogna cercare le risorse di cui si dispone, lasciarle riemergere e riattivarle per essere efficaci e capaci.
Questo va fatto sia per fronteggiare la situazione critica nell’immediato, sia per affrontare le conseguenze future di quanto sta accadendo.
Bisogna Re-Agire pensando che non sarà sempre così, che questo tempo sospeso può essere un’occasione per ritrovare e ritrovarsi.
Più consapevoli che LA VERA CURA SIAMO NOI.
Ci sono diverse fasi in questa successione di settimane. Quali sono i processi che la mente affronta per adattarsi?
La diffusione del Coronavirus e le misure restrittive adottate dall’Italia ci hanno cambiato la vita in poco tempo.
I periodi di quarantena producono sintomi assimilabili a quelli da stress post-traumatico, con sentimenti di rabbia, tristezza, e momenti di sconforto e confusione.
Non è una vacanza: è un’emergenza.
Bisogna imparare a stare in questo “tempo sospeso”, è il time out preziosissimo. Si può finalmente spostare l’asse (attentivo) all’interno.
“Se non puoi andare fuori vai dentro”
La paura, più o meno ora esiste.
La paura è una delle emozioni più importanti, è sbagliato dire “non bisogna avere paura”.
Credo che la paura sia sana, perché ci mette in allerta, ci salva. La paura ci impedisce di accarezzare un leone pensando sia un gattino. Ci tiene lontani dal pericolo.
L’importante è gestirla e fare in modo che non superi una certa soglia e diventi Panico.
La paura amplifica la percezione del pericolo, tutto sembra più amplificato, sembra reale anche quello che e’ solo una fantasia o una possibilità.
Come fare capire ai bambini quelli che sta succedendo? E come alleggerire la loro percezione?
Di qualsiasi età siano i nostri figli, si sono sicuramente accorti della situazione.
I bambini ci osservano e cercano in noi spiegazioni e guide su come funziona il mondo. In questo momento di totale disorientamento, è importantissimo fornire loro delle linee guida semplici e chiare su cosa sta accadendo e su che cosa è giusto fare. O meglio, è bene che loro ci sentano fermi nel fronteggiare questa emergenza, in modo tale che ci possano ritenere, ancora una volta, la loro base sicura. Il bambino costruisce un’idea attraverso le parole che ascolta, quindi è importantissimo filtrare le informazioni. No all’esposizione massiccia di immagini e notizie che non riescono a comprendere fino in fondo.
Hanno bisogno di un linguaggio semplice e chiaro e di tanto contenimento.
Non fatevi vedere disperati!
Ordine e rigori, tanto richiesti e così difficili da attuare, perché?
Davanti a regole rigide si attiva in alcune personalità una sorta di oppositività.
Si nega la realtà, si crea una sorta di onnipotenza: a me non accadrà nulla. Ci si sente invincibili.
La chiave è rispettare i limiti imposti, accettare le regole ed evitare la caccia al nemico “contagiato” o “chi non fa come noi”.
Questo può fare davvero la differenza perché cambiamo atteggiamento verso gli altri.
Come si fa a pensare al futuro in questi momenti?
Passerà, anche se adesso sembra tutto sospeso. Tornerà la vita.
Immaginiamo il futuro pieno di ben-essere.
Vi consiglio una potentissima esperienza immaginativa.
Ci si siede comodi. Si chiudono gli occhi. Si fanno dei respiri profondi.
Quando ci si sente rilassati, visualizziamo.
“Immagina davanti a te uno schermo bianco. Ci sei tu nel futuro, il problema è risolto e tu sei felice”.
L’immaginazione ha davvero un grande potere.
Momenti up e momenti down, come equilibrarci?
Questa situazione di così grande instabilità può facilmente portare a degli sbalzi d’umore. Gli sbalzi di umore sono fisiologici, non solo in questi periodi, ma adesso possono diventare più frequenti, forti e più repentini. Il consiglio per combattere i crolli emotivi è accettare la situazione dell’isolamento, farci i conti. Bisogna evitare le ansie per il futuro che difficilmente si può controllare e in questi giorni di emergenza neanche programmare.
Bisogna creare una routine buona, sentire persone care, fare cose piacevoli, creare dei piccoli salvagenti.
Impariamo ad appoggiarci a quei salvagenti per non affondare. Per riposarci un po’.
Sembra che spesso faccia più paura non avere cibo che la malattia, la corsa ai supermercati è stata quasi fuori controllo. Perché?
Ti rispondo con una parola: com-prendere.
E le differenze del con-prendere sono dovute al tipo di funzionamento che mettiamo in atto. Chi ha un funzionamento basso “prende il cibo”, pensa alla sopravvivenza in maniera istintiva.
Chi ha un funzionamento alto “comprende” il vero significato di questa situazione. E della vita, e continuerà ad evolvere.
Come gestire i rapporti interpersonali in questi momenti di clausura?
In un post recente ho scritto “Ci sarà un impennata di divorzi a causa della convivenza forzata.” Nelle situazioni di stress emerge quello che è già presente, ma che la quotidianità copre creando un equilibrio funzionale ma non funzionante.
Se c’è tensione o conflitti allora esploderà il malessere.
Se c’è un legame bello, forte o pronto a lavorare sulle difficoltà, emergerà la voglia di stare insieme. L’amore per l’altro. Il desiderio di vedere felice l’altro e di trascorrere la vita accanto.
E la solitudine di chi vive solo, come ingannare la mente?
Quello che si sta sperimentando più di tutto, in questi giorni, è un profondo senso di solitudine. Solitudine che viene vissuta come una prigione e non come un’esperienza.
Non siamo mai soli, siamo sempre connessi, il silenzio ci fa paura. La solitudine di questi giorni ci provoca disagio.
Il tempo sospeso e l’isolamento amplificano il Vuoto.
Questa è una meravigliosa occasione per “ascoltare, ascoltarsi“.
Evitate di riempire il vuoto con cibo, alcol e social.
Nel momento in cui si scriviamo non si conosce la fine di questa cosa. Come si può affrontare questa incertezza che diventa sempre più pressante soprattutto per chi ha un lavoro da proteggere?
Non sappiamo quando finirà, non possiamo controllarlo, possiamo però approfittare di questo periodo per approfondire, imparare, scoprire cose nuove, desiderate o tralasciate.
Migliorarci in qualcosa.
Ho ideato una rubrica dove racconto come le persone stanno affrontando questo periodo. Proverò a raccontare i paesaggi interiori, quotidiani, immaginari e immaginabili che stiamo vivendo e vedendo in questa situazione di emergenza.
Racconterò paesaggi senza uscire, entrando in punta di piedi guardando meglio dentro le piccole cose che se le capisci davvero diventano grandi.
Emanuele ha trasformato la paura in pasta fresca.
C’è chi continua a catturare arcobaleni .
C’è chi balla in casa.
Io personalmente ho ripreso in mano i pennelli e dedico più tempo ad ascoltare lezioni tenute da colleghi. Ho poi una lista di libri e telefilm che spero di riuscire a leggere, ma anche di ricette da ripetere e viaggi da fare. Fare le liste mi rilassa.
Per quanto riguarda il lavoro so bene che le incertezze sono tante e spesso angoscianti.
Proviamo a reiventarci e a trovare strade alternative.
Nei periodi di stress emergono le nostre risorse creative. Proviamoci.
Cerchiamo di non ossessionarci con la paura del domani.
I tuoi pensieri sono tuoi… puoi gestirli, sono parte di te.
Se rinforzi le “difese psicologiche” alimentando i pensieri positivi, il pensiero negativo (proprio come un virus che vuole invaderti) non ti attacca.
Gli anziani, all’inizio trattati come numeri, ma più deboli e fragili di tutti: c’è stato una sorta di cinismo nei loro confronti.
Non sono numeri. Sono storie. Sono la nostra storia.
Quando sarà tutto passato, davvero saremo persone migliori e più consapevoli?
Si.
Stiamo imparando a stare senza le cose superflue, siamo ritornati all’essenziale e questo è davvero importante per ri-scoprire il vero significato della Vita.
Iniziamo a farci domande importanti.
Cosa voglio essere? Come voglio essere? E magari iniziare a cambiare. Non abbiamo piu scuse.
Ci dimenticheremo di tutto questo mano a mano che l’abitudine tornerà a portarci alla vita di tutti i giorni?
Questa situazione ci cambierà profondamente e sarà importante fare attenzione alle nostre risposte psico-fisiologiche a lungo termine.
Diventerà necessario comprendere quali sono le risposte adeguate o i segnali che qualcosa nel sistema mente-corpo non sta funzionando bene.
Ma avremo modo di approfondire e capire meglio, sto pensando a linee guida e webinar per capire meglio come fare.