Sleep Texting: pericolo Social
E’ un dato di fatto: i social stanno rivoluzionando la nostra vita sotto molti aspetti, non ci deve meravigliare se anche dal punto di vista medico ci troviamo di fronte a comportamenti e situazioni che possono sfociare in malattie vere e proprie. Molti studiosi stanno portando avanti lavori che hanno delineato precise patologie soprattutto tra i cosidetti Millenians, come lo Sleep texting, malattia che colpisce gli adolescenti e i giovani.
Cellulari, tablet e laptop per essere sempre collegati, tutto ciò anche a letto per non essere mai disconnessi fino ad addormentarsi: ecco lo Sleep texting ossia l’invio di messaggi mentre si sta per prendere sonno o ci si è appena addormentati, in sostanza i messaggi e/o le risposte inviate sono spesso prive di senso ed al mattino non si ricorda di averli scritti.
Lo sleep texting si associa ad un sonno interrotto e di cattiva qualità e se continua ad essere insufficiente e irregolare, oltre a minare il rendimento scolastico e universitario può portare ad un significativo squilibrio emotivo, affaticamento e scarsa concentrazione.
Le persone che trascorrono su Internet molto tempo spesso hanno abitudini alimentari non salutari, tendono a bere e a fumare di più, fanno poco esercizio fisico e finiscono per indebolire il sistema immunitario, insomma chi sta troppo connesso si ammala di più e può andare incontro a quella che apertamente viene definita ”dipendenza”: infatti oltre allo stress da disconnessione-riconnessione ci si trova di fronte a sintomi da vera e propria astinenza: iI social come droga; non se ne può fare a meno e se ci si distacca anche solo per pochi giorni si va in sindrome da astinenza.
Secondo una ricerca basterebbero, infatti, appena sette giorni di astinenza da Social come Facebook e WhatsApp (anche senza essere totalmente disconnessi, ma con libertà d’uso di sms, email e telefono) per manifestare sintomi simili a quelli dell’astinenza da droghe, dall’ansia alla noia ai cambiamenti di umore.
La dipendenza da Internet sta diventando un problema talmente serio e diffuso che molte strutture sanitarie hanno aperto ambulatori ad hoc: sono gli Internet Addiction Disorder.
Dottoressa Graziella Bellardini