Daniele Saladini, Direttore e Gentiluomo.
Innanzi tutto tiro un sospiro di sollievo perché sono finalmente riuscita ad intervistarlo. Dopo mesi che lo rincorro, che prendiamo caffè a litri, che riusciamo addirittura fare colazione insieme. Ma l’intervista era complicata, i mesi erano anch’essi complicati e il lavoro ti assorbe e non ti lascia spazio. Alla fine ce l’abbiamo fatta. Ed è stato un fiume di parole e racconti bellissimi.
Daniele Saladini è diventato un amico in questo anno, un amico prezioso. Una persona gentile, di quelle che fatichi a trovare. Una persona disponibile, sorridente e accomodante anche quando magari dietro le quinte si sta scatenando l’inferno, ma lui te lo nasconde bene.
Daniele mi fa sentire a casa, ha ascoltato le mie confidenze, ha visto anche qualche lacrima di commozione, è custode dei miei segreti, ha visto formarsi il mio mondo nuovo, mi tratta come una regina e potrei andare avanti per righe e righe a scrivere cose belle che lo riguardano. Però forse è meglio dare la parola a lui, giacché di cose da raccontare ne ha tante.
In tre parole, descriviti.
Disponibile, generoso, diplomatico (quest’ultimo anche troppo)
Da dove vieni?
Vengo da una delle zone più belle d’Italia, la Val D’Orcia. Sono nato a Montalcino, terra di Brunello, i miei vivono a Torrenieri, nel Comune di Montalcino, e per questo appena riesco a ritagliarmi anche un solo giorno di riposo mi sono imposto di tornare nella mia meravigliosa campagna toscana, a sole due ore da Roma. Vivendo nella Capitale ormai da oltre venticinque anni, certamente bellissima ma con tutti i problemi di una grande città, considero un privilegio avere la possibilità di passare qualche ora nella mia terra d’origine.
Ci sono dei luoghi che hanno segnato la tua esperienza?
Un luogo che ricorderò sempre con piacere è sicuramente Bagno Vignoni, uno stupendo borgo termale in Val d’Orcia dove a 16 anni, durante i tre mesi di vacanze scolastiche, ho iniziato la mia prima stagione estiva all’Hotel Posta Marcucci, cominciando così a scoprire e amare quella che poi sarebbe diventata la mia professione. Un altro luogo che ricordo con piacere e che all’epoca faceva parte del Relais Châteaux, è la Certosa di Maggiano a Siena.
Quando inizia la tua avventura al Parco Dei Principi?
Inizia a metà del 2011, mentre ero Vice Direttore Generale di un altro hotel in centro. Ho accolto di buon grado la proposta di entrare a far parte della Roberto Naldi Collection, proprio al Parco dei Principi, un luogo iconico dell’ospitalità romana. Entro come Vice Direttore per poi passare al ruolo di Hotel Manager nell’altra proprietà romana, lo Splendide Royal. Rientro poi nel 2015 come General Manager.
Cosa hai visto in questo hotel che ti ha conquistato? Il ruolo del General Manager è molto complesso e il luogo di cui devi prendere le redini per condurlo al meglio deve trasmetterti tanto per accettare una così grande responsabilità.
Chiunque faccia questo tipo di professione non può non rimanere affascinato dal Parco dei Principi di Roma: anche io non potevo non esserlo poiché da un posto così bello e unico è facile essere conquistati. Il ruolo del GM è cambiato moltissimo, oggi è tutto molto più veloce rispetto ad alcuni anni fa e sempre in evoluzione. Il nostro ruolo varia in funzione dei cambiamenti della società e degli stili di vita.
Essere GM in un Hotel come il Parco dei Principi di Roma significa certamente occupare una posizione di prestigio, ma anche di grande responsabilità: bisogna saper gestire bene le risorse umane ed economiche dell’azienda, al giorno d’oggi è richiesta una sempre maggiore attenzione all’ ottimizzazione dei costi cercando però di fare sempre più revenue. La delicata gestione del budget deve avere una organizzazione perfetta.
Cosa stai sognando per questo hotel?
Partiamo dal presupposto che il sogno di ogni GM è migliorare costantemente il servizio all’ interno del proprio Hotel. Quello che vorrei è farlo diventare ancor più un punto di riferimento dell’ospitalità romana, dare un continuo rinnovamento e un servizio sempre più personalizzato cercando di emozionare l’ospite con qualcosa di nuovo, ma allo stesso tempo mantenere immutato lo stile e l’atmosfera che da sempre si respirano qui al Parco dei Principi.
Sono contento di alcune innovazioni che sono state molto gradite, come per esempio il nostro Concierge digitale: un telefono che mettiamo a disposizione degli ospiti con all’interno tutte le info turistiche di Roma, oltre le telefonate illimitate verso i maggiori paesi del mondo.
Oppure i Digital Sign, cartelli di informazioni digitali che sono utilissimi per le nostre sale conferenze (addirittura due piani di sale meeting quasi sempre interamente occupate ndr) che ospitano molto spesso importanti convention politiche e aziendali.
Vorrei per il nuovo anno coinvolgere sempre di più non solo i nostri ospiti, ma anche i romani che ci frequentano come resort in città: creare nuovi eventi, serate speciali, incontri letterari e serate a tema. Ho un progetto molto bello con una famosa scuola di ballo: spettacoli e aperitivi che sono certo appassioneranno tante persone. E poi ancora la piscina, uno dei nostri fiori all’occhiello: voglio che in estate resti aperta più a lungo e regali qualche romantico bagno notturno ai nostri ospiti.
In fondo questo è ciò desidero quando viaggio per lavoro o per vacanza con la famiglia: trovare un prodotto di buona qualità, pulito, efficiente, ma soprattutto con la giusta dimensione umana. In realtà non necessariamente un prodotto di lusso, ma un luogo in cui il servizio sia adeguato e lo staff sia cortese e non impostato con le solite frasi di circostanza.
Ecco, questo è quello che vorrei.
Un Manager deve dividersi tra l’essere autoritario e decisionale e l’avere la giusta umanità di dirigere tante persone. Come riesci ad equilibrare questi due risvolti?
Come ho già detto la nostra è una professione molto complessa che richiede numerose qualità caratteriali e soprattutto la capacità di saper gestire molteplici situazioni che si presentano quotidianamente e affrontarle nel miglior modo possibile, basandosi soprattutto sull’esperienza formatasi sul campo. Bisogna cercare di essere sempre disponibile, carismatico, diplomatico, convincente e anche democratico, sapere ascoltare quindi le esigenze e necessità del proprio Staff in modo da coinvolgere tutti e ottenere così una squadra motivata ed efficiente.
Sei il Direttore di uno degli hotel più iconici della città, vuoi per il celebre architetto che lo ha disegnato, vuoi per gli ospiti e le celebrity che si riversano qui da decenni… Qualche aneddoto che puoi raccontare?
Fortunatamente il nostro lavoro è fatto anche di tante soddisfazioni e aneddoti, alcuni dei quali te li porti sempre nel cuore. Ricordo con piacere alcune lettere di encomio e ringraziamento ricevute da vari Capi di Stato dopo un loro soggiorno in Hotel, ma anche quella recentissima di una bambina di 8 anni che è stata qui con la famiglia e ha voluto consegnarmi una sua personale lettera di ringraziamento per averla fatta sentire una principessa, descrivendo in maniera dettagliata le sue sensazioni. Mi ha colpito molto questo gesto molto bello, soprattutto riflettendo che oggi, di lettere scritte a mano, non se ne vedono più.
Un momento incredibile ed emozionante è stato quando George Bush Senior, recentemente scomparso, in un momento di cordiale conversazione nella Hall, è voluto salire appositamente nella sua suite per mostrarci le foto dei suoi recenti lanci con il paracadute raccontando con emozione i momenti prima del lancio: è stata una grande emozione che ricorderò per sempre.
C’è stata poi la Principessa della famiglia reale saudita che aveva prenotato la Royal Suite per 3 giorni facendoli diventare poi due settimane. Questo potrebbe sembrare piuttosto normale, non fosse che ha voluto che la sua gattina la raggiungesse con un bel volo privato da Doha insieme a due estetiste. Estetiste naturalmente al servizio della fortunata micina che poteva disporre della sua “manicure” quotidiana.
E ancora, il Presidente del Burkina Faso che ha vissuto momenti di grande ansia quando il suo cavallo dorato, omaggio da consegnare al Papa, ha pensato bene di spezzarsi al livello del collo pochi minuti prima di partire verso il Vaticano per la preziosa consegna. Per fortuna i nostri manutentori si sono riversati in laboratorio, sistemando e saldando il dono che è poi partito alla volta di Sua Santità.
E poi, come non citare Woody Allen che durante le riprese del suo To Rome with Love ha soggiornato da noi per be tre mesi (non prendendo mai l’ascensore e facendosi attrezzare una piccola palestra nella Royal Suite)
Il Parco Dei Principi è l’unico vero e proprio resort nel centro di Roma. Che tipo di clientela lo frequenta? E ci sono habitué?
Il fatto di essere l’unico vero urban resort della città con una delle più belle Spa d’Europa fa si che molti dei nostri ospiti siano habitué. La nostra clientela è molto variegata, si va dal cliente leisure al cliente business, dalla stella del cinema e della televisione a quella del calcio, dal politico internazionale ai vari Capi di Stato.
A che ora arrivi e a che ora vai via dall’hotel?
So che arrivo alle 8:30. L’orario di uscita varia dalle 20 alle 22…
A chi vorrebbe intraprendere la tua strada, cosa consigli?
Sicuramente, dopo gli studi serve una buona esperienza all’estero almeno di un anno. Al rientro in Italia non bisogna disdegnare stage in strutture importanti, anche a rimborso spese o addirittura gratis: investire un anno della propria vita in una struttura di lusso vale molto di più di un anno di stipendio: lo stage arricchisce, introduce nel mondo del lavoro e sfruttando bene le proprie potenzialità c’è la possibilità molto consueta che si trasformi in un contratto di lavoro. Molti stagisti da noi sono poi entrati a fare parte del nostro Staff. Non si deve aver paura di fare uno stage anche solo di sei mesi!
Dopo bisogna fare corsi di aggiornamento o corsi privati a livello manageriale. Bisogna fare esperienze in tutti i settori dell’hotel, la famosa gavetta che rende completa una figura che vuole diventare General Manager: il direttore deve sapere le difficoltà e le mansioni di tutte le figure di un hotel.
L’ultima cosa che fai prima di andare via dall’Hotel?
Spengo il computer. Passo al Ristorante per sapere quanti coperti abbiamo e se tutto è a posto.
Poi passo al Front Office per sapere quante camere libere abbiamo e ricordo che non dobbiamo perdere nulla. Ogni camera libera è persa, non la recuperi mai più! Controllo quanti arrivi abbiamo l’indomani e poi pronuncio la frase “Qualsiasi cosa chiamatemi, intanto il telefono sarà spento!”
Mi accerto che sia inserito il pilota automatico e finalmente riesco ad andare a casa.