Melograno, frutto divino.
Il melograno è frutto antico, collegato nella mitologia classica a divinità femminili, simbolo di fertilità e vita: attraente, seduttivo con la sua corazza dorata che a sorpresa svela un cuore ripieno di piccole bacche vermiglie e succose, dolcissime si, ma con un lieve e gradevole retrogusto asprigno.
Forse per il suo colore acceso, fin dall’antichità gli si riconoscevano virtù intellettive ed effetti curativi contro l’infertilità; oggi sappiamo che queste proprietà salutistiche sono legate al ricco contenuto di polifenoli, tra cui le rosse antocianine che sono tra i composti a più alta capacità antiossidante esistenti in natura, tanto potenti da essere usati dagli astronauti per ridurre l’elevato stress ossidativo durante le missioni spaziali.
Anche senza andare nello spazio, bere il succo di melograno ha effetti benefici sulla nostra salute, i suoi oli essenziali mantengono giovani perché contribuiscono a riparare e rigenerare le cellule spazzando via parti difettose, proteggendole dall’invecchiamento precoce grazie anche al suo alto contenuto di vitamine e sali minerali. Il suo prezioso contenuto inoltre previene la perdita di collagene del derma dovuta all’invecchiamento, insomma bevendo e mangiando melograno si combattono la comparsa di rughe e di inestetismi cutanei legati all’esposizione di raggi ultravioletti nocivi.
Mi piace pensare che in questo frutto il mito si unisce alla scienza: se mangiato regolarmente i suoi effetti di prezioso regolatore ormonale regalerebbero all’uomo potenza sessuale mediante un aumento dei livelli di testosterone del 30% mentre nella donna ridurrebbero i disturbi della menopausa regalando stabilità umorale e salute per le ossa.
Fu Afrodite, dea dell’amore e della bellezza, che lo piantò per celebrare Dioniso, dio del risveglio della natura, dell’estasi, della danza e del vino, in sostanza della celebrazione della vita.
Dottoressa Graziella Bellardini