Perché è violenza?
In fondo era tutto così bello. C’era la notte e le stelle brillavano a intermittenza come se scendesse polvere luminosa nel nero profondo del cielo. Era romantico. E poi non era mai stata invitata a sedersi su quella panchina più nascosta dagli alberi, ed era così felice di questa intimità tanto desiderata e che non arrivava mai.
Perché è violenza?
Certo, non c’erano mai parole dolci, non c’era mai un “come stai”, erano solo suoi i fiumi di parole, ma per lei non c’era mai spazio. Ne per raccontare, ne per entusiasmarsi di qualcosa, ne per esprimere qualcos’altro e nemmeno per chiedergli qualcosa. Non c’era spazio per lei e per le sue parole, ma in fondo lui aveva così tanta vita più importante da raccontare, che alla fine lei stava sempre in silenzio, ad ascoltare. Non le chiedeva mai se stava bene. Non le diceva mai “ti voglio bene”, figuriamoci un “ti amo”, ma lui era un uomo tutto di un pezzo e pazienza se non le regalava qualche parola che potesse farle bene al cuore. Magari lo pensava e non glielo diceva, anzi era sicuramente così.
Perché è violenza?
A volte era stanco e non le parlava nemmeno, si sedeva a tavola quando decideva di cenare da lei, non parlava mai e se lei gli chiedeva qualcosa urlava di lasciarlo stare. Ma era stata una giornata dura per lui, era sfinito ed era meglio lasciarlo riposare, era già così bello averlo a casa, che lei restava in silenzio a guardarlo mangiare.
Perché è violenza?
Succede in ogni coppia che si discute animatamente, succede spesso e magari dopo una giornata che ti avvolge di stress può accadere che alzi la voce e ti ritrovi la bocca che sanguina perché uno schiaffo ti ha preso in pieno volto. E capita che se cerchi di dire qualcosa ne arriva un altro e ti spacca lo zigomo. Succede, a chi non capita. Ma è meglio medicarsi da sola e non andare al pronto soccorso, alla fine tutto passa.
Perché è violenza?
Alla fine è amore, e se il sesso deve essere più violento va bene così, d’altronde le coppie con il tempo si annoiano e cercano nuove emozioni, anche se a volte fa troppo male e i pugni, se non ce la fai più, non dovrebbero essere un gioco erotico. Eppure magari le altre coppie lo fanno e chissà, se lei è piena di lividi che deve nascondere con fondotinta e maglie a manica lunga, potrebbe essere una prova d’amore di una notte un po’ folle. Lo faranno anche gli altri così, sicuramente.
Perché è violenza?
Da quando ha smesso di parlarle e ha iniziato a spintonarla ad ogni piccola richiesta di discorso, da quando riceve pugni sulla pancia e schiaffi sul volto, forse si, forse c’è qualcosa che non va. Ma lui lavora troppo, forse è un momento e poi passa. Poi passa.
E stasera in questa notte splendida che profuma di primavera forse le dirà che le vuole bene. Forse le dirà che il momento brutto è passato, forse c’è una sorpresa, forse le botte diventeranno finalmente carezze.
Forse queste mani che la prendono da dietro, sul collo che ha ancora lividi, vogliono solo farla girare per un bacio. Eppure stringono. Eppure una mano le chiude la bocca. Ma forse è una sorpresa, anche se preme troppo. Eppure una mano prende qualcosa, magari è un regalo, certamente è un regalo. Eppure non riesce più a respirare e nemmeno a urlare quando una lama entra decisa nel mezzo della sua schiena. Ed esce e rientra. E roba calda esce a fiotti e macchia il vestito, era a fiorellini rosa chiaro, lo aveva scelto per festeggiare questo inizio di primavera, questo inizio di amore, finalmente. E non respira quasi più, tutto diventa buio nonostante gli occhi spalancati, mentre si accascia su se stessa e la lama ancora entra e la mano le tappa la bocca e il corpo di lui la accompagna verso terra, e sente il suo fiato sul collo e un silenzio assoluto.
Perché è violenza?
Poteva, doveva essere un po’ di amore. Un bacio soffice, una carezza sul seno sotto il vestito rosa, una parola dolce, la speranza di una vita diversa, i piccoli delicati pensieri mentre la vita la abbandona.
Gli occhi vuoti sono spalancati sul buio intorno. La ha uccisa.
Perché è violenza.
Photo credit Annamaria Pietropaolo “Identità”