Novembre 2017, un editoriale in ritardo, ma d’altronde ho appena avuto la mia sliding door e dunque posso davvero, incredibilmente e finalmente, fare solo quello che voglio. Un editoriale un po’ diverso dal solito perché stavolta, con molta serenità, dico quello che penso una buona volta rispondendo a molte mail e messaggi privati (anche anonimi) che mi sono arrivati soprattutto in questi ultimi tempi, oltre che messaggi velati e pruriginosi, e se c’è una cosa che proprio sopporto poco sono quegli attacchi travestiti da critica, che sono così fané, suvvia. Ma, giustamente, ogni domanda merita una risposta soprattutto quando ci si espone attraverso i social, dunque iniziamo.
Si, ho lasciato il mio lavoro nel ramo finanza/assicurazioni, mai scelta mi ha dato tanta leggerezza e mai mi sono sentita così libera. La fortuna è che le persone di quella mia vita lavorativa rimangono con me, perché c’è una grande amicizia e dunque non c’è distacco.
Si, posso permettermi di fare solo quello che mi pare e cioè scrivere. Noto che questa cosa è stata accolta con gioia dagli amici veri e con messaggi piuttosto critici da altri. Spiegatemi quale è il problema: non utilizzo i soldi del vostro conto corrente per mantenermi, o no?
Si, ho ripreso a viaggiare e si, il mio sito è Lifestyle, mai stato puro fashion, d’altronde ho una certa età per sgambettare con pose ieratiche in costume da bagno, vero?
No, non ho mai fatto marchette sul mio sito semplicemente perché non ne ho bisogno, non mi interessa e so dire di no. Qualcuno dovrebbe imparare a dire di no, ne guadagnerebbe in coerenza editoriale.
Arriviamo al bello. No, non ostento. La mia vita è stata abbastanza dignitosa anche prima che aprissi il mio Della Classe. Ergo ho sempre viaggiato, ho sempre mangiato al ristorante, ho sempre comprato creme per il viso, ho sempre preso aerei, fatto bellissime vacanze e quant’altro PRIMA di aprire il sito. Mi dolgo verso coloro che prima non hanno mai fatto nulla e adesso mendicano, per un articoletto su un blog aperto per l’occasione, un mondo che mai loro apparterrà.
Si, ostento provocatoriamente (e naturalmente dico l’opposto della risposta precedente) perché mi diverte vedere quanto per la gente sia così più importante avere che essere. Per me le cose sono cose, qui iniziano e qui finiscono, mi ci diverto, sono belle, le apprezzo molto, ma non hanno valore di vita o di morte. Indi per cui vedere scene isteriche a riguardo mi lascia proprio attonita.
Si, bevo litri di champagne e brindo alla vita che nonostante con me sia stata molto – troppo – severa, mi sta riuscendo a sorprendere ancora. Ed in ogni caso la gratitudine va onorata. Con champagne è meglio, anche se qualcuno che segue ogni mio passo facebookiano in silenzio, poi fa notare che io sono “in giro a brindare” con fare accusatorio.
Si, mio marito è morto. Riesco a dirlo – e scriverlo – da qualche tempo, e posso finalmente rispondere serena a quel messaggio anonimo dell’estate 2016 in cui mi è stato scritto che “tuo marito è moribondo e tu vai in giro tra Portofino e la Sardegna”. Ecco, chérie, ma vai affanculo.
No, non sono vegetariana e dio me ne scampi. Per altro non sopporto tutte quelle diatribe contro chi mangia carne (carne che comunque nella mia tavola entra massimo una volta alla settimana) anche perché io non rompo l’anima a coloro che brucano e quindi, se io ho voglia di mangiare una fiorentina di due chili che gronda sangue, esigo essere lasciata in pace.
Si, ho delle pellicce e le indosso e i falsi moralismi fateli altrove. Che siamo tutti capaci a fare gli accusatori paladini dell’umanità, e poi magari accoltelliamo alla schiena il prossimo solo perché non la pensa come noi.
Si, non ho figli e nemmeno li ho mai voluti e se non li ho voluti prima immaginiamo adesso, per rispondere a un messaggio che mi è arrivato su Instagram. Naturalmente mi sento una donna come tutte le donne del resto del pianeta. Ossia non mi sento donna a metà, ne una povera disadattata sociale o altro. Semplicemente non mi sono riprodotta, che male c’è?
Si, detesto le malelingue che ti parlano dietro e che sono tutte pucci pucci quando pubblichi qualcosa di triste e poi ti detestano quando fai qualcosa di bello.
No, non ho avuto successo perché avevo un marito famoso. Semplicemente ho creduto in un progetto, le sue fotografie mi hanno aiutata enormemente a creare un prodotto di qualità eccellente, ma mi sono mossa con le mie gambe. Giusto per rispondere a chi mi ha scritto che “tanto è comodo fare strada per il cognome che hai guadagnato” Anche a te, chérie, vaffanculo.
No, non mi sento ne una blogger ne una giornalista. Per la seconda non ho la qualifica e per la prima lo sono stata all’inizio. Adesso mi sento una che scrive in totale libertà, ragion per cui non ho registrato Della Classe come testata giornalistica. Sino a che questo paese me lo permetterà, voglio scrivere con libertà.
Si, spesso porto una maschera che tiro giù solo con pochissime persone al mondo. È una difesa, certo, e lo dico a chi mi scrive che sembro così algida e snob e poi invece mi rivelo simpatica. Questo mi fa piacere, ma a me non interessa essere simpatica alla gente a tutti i costi. Mi interessa essere coerente sempre con chi mi segue, ma la maschera la tolgo solo con il mio piccolo privé di persone che mi stanno accanto. E sono poche, pochissime persone, che possono togliermela in totale autonomia.
Si, ho girato gran parte del mondo, non solo per il mio sito, ma anche per il mio passato di cantante lirica di cui serbo un ricordo meraviglioso. Ho imparato a sentirmi sempre cittadina del mondo, grazie anche alla mia famiglia che non mi ha mai ostacolato in alcun modo.
Non so, non credo che scriverò un libro, perlomeno adesso.
Si, Instagram è il mio social preferito è sto investendo molto in promozione e sponsorizzazione, credo che sia il canale più importante adesso per raccontare un profilo, quindi curatelo molto.
Si, mi piace condividere le cose belle della vita, e ringrazio ogni persona che mi scrive messaggi bellissimi a riguardo. Ma tengo a precisare che ogni esperienza stupenda che vivo è semplicemente un giro di giostra, una giornata al Luna Park. Dopo si torna nella vita di tutti i giorni, che è quella che va curata, rispettata, amorevolmente coltivata. Se aiuto a fare sognare un po’ – e sogno io stessa – ne sono contenta.
Si, amo ancora la Vita, per rispondere ad una ragazza che mi chiedeva come io potessi ricominciare a fare ciò che facevo prima. Continuo e continuerò ad amarla. Mi da dato tutto e mi ha tolto tutto. Ma se tu porti con te tutto ciò che hai ricevuto, tutto l’amore e tutte le esperienze che hai avuto e vissuto e le tieni nel cuore, con gratitudine, in qualche magico modo tu ricominci a vivere.
E se tu continui ad amarla, la Vita, lei ricomincia a darti i suoi doni.
Photo by Ferdinando Potenti