Editoriale Settembre 2017 – Come in cielo così in terra.
Proprio così, avevo promesso che sarei tornata a scrivere i miei editoriali e lo farò una volta al mese, questo sarà lungo quindi spero vi mettiate comodi. Ho risposto di fatto a tutte le persone che mi hanno scritto in questi tempi delle mail e dei messaggi molto belli, alcuni invece molto graffianti, altri ancora in totale disaccordo alla piega che ha preso il magazine, perché ormai non è più un blog ma un sito contenitore e mi pare sia abbastanza chiaro, che secondo loro lo priva della freschezza che c’era prima e del mio essere – prima – più personale e meno fredda.
Ecco, partiamo da questo. Ho deciso che scriverò un editoriale ogni mese in cui parlo in assoluta prima persona, proprio per non dare totalmente l’idea di un sito impersonale e pubblicitario, come qualcuno ha ultimamente definito. La mia vita personale non è più quella di prima, non è semplice e non credo che bastino una manciata di mesi per far si che torni ad essere come era. Non tornerà mai più come era prima, questo è un dato di fatto. Che per assurdo può essere visto anche in modo positivo: sono sempre io, ma sono diversa, sto affrontando un percorso ed è naturale che tutto questo si proietti anche nel mio lavoro. La leggerezza che esisteva prima si è trasformata in consapevolezza, mi sento come una specie di Fenice che risorge dalle proprie ceneri ed insomma, non è il mio sito Della Classe che può raccontare un cammino così difficile e complesso, ma nel quale mi sto decisamente impegnando nonostante non sembra vada bene (si, l’apparenza inganna, è un dato di fatto).
Come in cielo così in terra: le proiezioni di ciò che ero prima quando stavo in situazioni dove mi sentivo alle stelle, e poi sono stata catapultata sotto terra a miliardi di chilometri nel sottosuolo, e poi sono tornata sulla terra: è tutta una questione di rimbalzo e di equilibrio. Siamo continuamente catapultati dal cielo alla terra e a ritroso, basta rendersene pienamente conto, adottare paracaduti e imparare a cadere e a rialzarsi, imparare a vivere, imparare a non disattendere l’idea che aveva di noi chi non c’è più e la nostra, di idea. Devo semplicemente imparare a destreggiarmi tra alzate e ricadute e certamente il mio sito ha sofferto molto di questo periodo totalmente instabile. Non nascondo che è faticoso riappropriarsene.
I temi raccontati su Della Classe hanno sempre voluto essere frivoli nel senso positivo del termine: attimi di spensieratezza dove raccontare solo il lato leggero delle cose: moda, bellezza, viaggi, esperienze luxury e tutto ciò che gravita nel bello. È assolutamente superfluo, ma lo faccio ugualmente, spiegare che tutto questo nell’ultimo anno e ancora adesso molto spesso è lontanissimo dai miei stati d’animo ed è quasi una violenza mettermi a scrivere. Ma lo devo e lo voglio fare. Con i miei tempi ed i miei metodi. La leggerezza e la frivolezza mi hanno aiutata moltissimo negli anni del terrore continuo, negli anni delle chemioterapie e degli ospedali, negli anni dei batticuori ad ogni apertura di un referto, nelle notti insonni a controllare i respiri, tra incubi continui e pianti irrefrenabili perché io lo sapevo, lo sapevo bene che sarei rimasta sola.
Sapevo anche però che chi non c’è più ha riversato parte della sua leggerezza e della sua immensa voglia di vivere in questo mio spazio, donando tempo e fotografie preziose. E so che se potesse parlare mi direbbe di “Non essere idiota” e di “continua a fare quello che ti piace e continua a vivere perché di fatto non sai quanto potrai vivere” e quindi eccomi qui. A scrivere sommariamente tutte le risposte che mi avete chiesto e che credo si riassumano da sole. Non sono impersonale: continuerò a raccontare di profumi e belletti, di moda e viaggi, in fondo sono sempre stati dei divertissement della mia vita, ma non pensate che dietro la storia di un profumo o di un viaggio non ci sia un animo che fa fatica. Ed io questo non lo scriverò mai. O perlomeno, mai più giacché di fatto ne sto scrivendo.
Sto facendo in modo di riprendere in mano la mia vita e tutto ciò che ne comporta, quindi sono grata a tutte le persone che mi hanno scritto che sono un esempio di vita, che sono una donna da cui prendere solo esempio. Ecco no. Io sono solo una persona che cerca di trovare la sua bussola in mezzo al mare. Che cerca di ritrovare la strada e si aggrappa alla vita e alle sue bellezze, perché non farlo sarebbe una idiozia, sarebbe una mancanza di rispetto verso chi lo farebbe al mio posto, sarebbe un peccato visto che la vita anche nel momento più nero ti fa intravedere luce. E in fondo basta la luce. Io racconto un po’ di me, senza nessuna pretesa di raccontare il verbo o come si fa. Sono certamente felice di avere ricevuto messaggi tanto toccanti dove mi si scrive che ho aiutato qualcuno. Ma non prendetemi da esempio, ognuno di noi possiede forze e risorse che non sa di avere: cercatele.
Mi sono allontanata dal mondo blogger di per se perché è una semplice evoluzione. Io scrivo e racconto. Ogni tanto ci metto il mio volto e certamente vedere che a 43 anni la mia faccia ancora è richiesta è una bella botta di autostima. Non mi sono mai sentita bella, ma certamente essere ambasciatrice di diverse realtà importanti fa bene. Non ho voglia di fare progetti in questo momento, non ho voglia di altro che non vivere il momento e superarlo. Prendere quello che la vita mi da.
C’è una frase molto bella e spietata di Rupi Kaur che recita questo
“Ringrazio l’Universo
che ha preso
tutto ciò che ha preso
e mi dà
tutto ciò che dà”
Ecco, è proprio così: una vita dal sentirsi alle stelle e poi sottoterra, una vita da avere avuto tutto e poi non avere più niente, una vita ad aggrapparsi a quello che ancora ci può essere e che in realtà potrebbe essere ancora molto bello, una vita a passare dalla presentazione di un profumo alle sale operatorie, una vita tra una sfilata di moda e una infusione di chemioterapia, una vita tra un cocktail in uno degli hotel più belli del mondo a un divano in cui raccogliere tra le mie braccia l’ultimo respiro di chi mi sta affidando a quello che appunto resta, della vita.
Che sia bella ancora, che ce ne sia ancora, così in cielo così in terra.