Buon 2017
È finito.
Questo anno è finito. L’anno più orribile della mia vita. L’anno che ha segnato la ferita più profonda e più dolorosa dentro il mio cuore, dentro la mia anima. L’anno che mi ha portato via l’Amore. Quello vero, il più grande, quello della vita. L’Unico, quello per cui vale la pena di vivere. Il 2016 mi ha portato via Franco, dopo avermi permesso di vivere ancora mesi stupendi insieme a lui, viaggi meravigliosi, momenti magici solo nostri. Il 2016 mi ha portato via tutto. Tutto, perché Franco era il mio Tutto, Franco È il mio Tutto.
Il 2016 lascia cenere dietro di me, cenere che fuma ancora perché è troppo presto vederla spegnersi. Lascia un dolore talmente forte che non posso spiegarlo, non ci riuscirei mai. Lascia un vuoto incolmabile che sto cercando di riempire piano piano, giorno dopo giorno e tessera dopo tessera. Lascia la desolazione di una casa troppo silenziosa, di non cene solitarie – io che dal 3 agosto da sola la sera non ceno più e non ho mai più acceso un fornello – di un letto enorme e vuoto, di un armadio tutto per me e di tenerezze sparse che agguanto e stringo a me, ne sento il profumo e a volte bagno di lacrime. Il 2016 lascia una me stessa piegata in due, che brucia tra la sua cenere.
Cosa chiedo al nuovo anno? Nulla, assolutamente nulla. Peggio di questo che è andato, per me, non c’è, dunque qualsiasi cosa che arriverà sarà la benvenuta. Io rinasco dalle mie ceneri come una sorta di Fenice. Sono sempre io, ma profondamente cambiata. Forse in peggio, forse in meglio, non lo so. Sicuramente sono diversa, Franco vive in me e mi sta modificando: sicuramente e qualitativamente in meglio. Niente più come prima. Sono sempre io, ma con un’anima più densa, nel bene e nel male.
Niente più ipocrisie, in questo 2017 e negli anni che verranno. Niente più sorrisi ne atteggiamenti di circostanza. Niente più gente che non desidero avere intorno, niente più fare buon viso a cattivo gioco. Niente più perdite di tempo a livello umano. Il tempo è talmente poco e prezioso che va speso bene, senza sprecarlo con chi non lo merita.
Niente più voce del verbo procrastinare. Non si rimanda più. Le cose si fanno adesso, subito. Basta rimandare a tempi sospetti, basta avere rimorsi di non avere fatto, non avere detto, non avere. Il tempo è ora, adesso c’è, dopo non si sa. Facciamole adesso, le cose che vogliamo fare.
Dare voce al blog. Della Classe è diventato un bel contenitore, i progetti del 2017 e tutto quello che si sta creando intorno a me lo confermano e mi rendono felice. Se sono arrivata sino a qui, con un anno già colmo di lavoro, è grazie anche a Franco. Ricominciamo nel migliore dei modi, in sua memoria e in mio desiderio. Sto facendo la cosa che mi piace, sto lavorando grazie a quello che è iniziato come un passatempo. Devo essere grata e riconoscente, quindi andiamo e Della Classe never stops.
Prendersi cura. Ricominciare la palestra, fare attività fisica e farsi aiutare a buttare fuori tutto il negativo, lo stress, l’ansia, anche il dolore. Spogliarsi di tutto nelle SPA del cuore e lasciarsi massaggiare e sciogliere i nodi dell’anima e del cuore. Avere cura di quello che è il mio involucro su questa Terra e trattarlo bene.
Bere e mangiare bene. In realtà pare una cosa logica, ma vedo che in molti casi non è così. Siamo esattamente quello che mangiamo e che beviamo, dobbiamo cercare di farlo al meglio. Via dunque a litri di buon vino e di champagne e a cibo buono, preferibilmente a chilometro quasi zero.
Viaggiare. Il nuovo anno si prospetta come questi ultimi mesi: la valigia quasi sempre aperta. Andiamo, visitiamo, curiosiamo, diamoci spazio e tempo. Sono questi, quelli dei viaggi, i ricordi che ci porteremo sempre addosso, che lasceranno il loro profumo e le loro immagini ben chiare nella nostra mente.
Vivere. Questo è difficile, per me adesso è difficile. Ma, se devo farlo, lo voglio fare al meglio.
Buon 2017 a tutti voi, e grazie per essermi stati così vicino.
Photo cover Franco Olivetti, Mauritius 2015