Sono giorni difficili per Roma, che sembra sotto assedio e vittima di una sorta di congiura.
Mi sento molto romana di adozione, anche se vivo fuori, ma ci sono ogni giorno che Dio manda in terra.
La amo e la odio allo stesso tempo.
È incivile e immorale come l’hanno ridotta, questi governi da quattro soldi che tutti a dire “Roma Ladrona”, ma tutti a correre qui per mangiarci nel piatto sino a scoppiare e a vomitare.
Ogni giorno mi snerva aspettare ore i mezzi, sapendo che quando sono in altre città del mondo posso fare anche sei appuntamenti al giorno, e qui se ne faccio due è oro che cola.
E spendo, spendo e spendo in Uber e Taxi, perché i servizi che contribuisco a pagare con le tasse qui sono latenti.
Roma sporca, certo, ma al di la di pulirla orgogliosamente per bene io dico sempre che la sporcizia, da sola, per terra non ci va.
E quando vedo bivacchi di zingari addormentati nei giardini, e faccio lo slalom tra bottiglie di vetro rotte soprattutto ora con i sandali aperti, mi viene voglia di andare a prendere Ignazio Marino per le orecchie e urlargli ‘Gnaziooooo, ma che, ti pare, dormi o ci fai??
Che francamente dei Fori pedonali me ne fotte, ma delle strade pulite mi importa di più.
Come me ne fotte delle biciclette in una città senza piste ciclabili e con marciapiedi pieni zeppi di buche.
Dove per altro sono caduta l’altro ieri, in pieno quartiere Parioli, vergogna.
Burocrazia al limite dell’inverosimile, non fai nulla se non conosci qualcuno, mezzi pubblici vergognosi ed inesistenti, due ridicole linee di metro in una città che è 5 volte Milano, servizi da anteguerra.
E amen che se scavi trovi qualcosa, continuiamo così, a viaggiare come bestie in due linee obsolete, con la B che se ti capita il treno sbagliato sei fottuta: sauna, aromaterapia e massaggio non richiesti sono compresi nel servizio.
Che in un’altra città avrebbero già creato la Metro Monumentale, trasparente, che passa in mezzo alle rovine. Un disservizio giornaliero, una merda totale.
Ma.
Ma quando sei in giro, in qualsiasi stagione, in qualsiasi giornata e guardi su, il cielo, i palazzi, i monumenti, una chiesetta incastonata tra le case, i pini meravigliosi, i pini di Roma… dimentichi tutto in un solo istante.
Quando ti imbatti in un tramonto sul Tevere, quando il cupolone brilla nella notte, quando per caso ti giri e ti ritrovi Castel Sant’Angelo.
Quando passi da Campo de’ Fiori al mattino presto e vedi il cielo azzurro che più azzurro non si può.
Quando ti trovi in centro e sei nella golden hour dove il tramonto colora tutto, il rosso e l’ocra dei palazzi.
O quando arriva l’ora blu e tutto sembra prezioso.
Quando vedi Villa Borghese e dietro, in mezzo, il sole.
Dimentichi tutto, come sotto uno strano prodigio.. E ti innamori follemente di Roma, ancora e ancora, per l’ennesima volta.
E ancora ti incazzerai a morte e ancora ti dimenticherai.
Perché Roma è semplicemente questo, un Incantesimo.
Roma
Photo by Franco Olivetti
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